GROTTE DI FRASASSI
Venire nelle Marche e non visitare le stupende Grotte di Frasassi sarebbe veramente una grave mancanza!! |
Dopo aver parcheggiato nella grande area di sosta di San Vittore, frazione ai piedi del comune di Genga, si sale per la strada principale sino a raggiungere l'entrata delle grotte di Frasassi, nella gola omonima. Le grotte sono parte di un complesso sistema ipogeo che si estende per circa 18 chilometri all'interno del Parco regionale della Gola della Rossa e di Frasassi, un'oasi di verde ricca di storia e arte. Scoperte nel 1971 e aperte al pubblico dal 1974, le spettacolari cavità sono già state visitate da oltre dieci milioni di persone. In un'ora circa di itinerario silenzioso e agevole si possono ammirare gli involontari capolavori della natura valorizzati da un sapiente uso dell'illuminazione, opera dello scenografo Cesarini da Senigallia.
Piccoli laghi, stalattiti intarsiate, lucenti stalagmiti, sale con arabeschi di cristallo e alabastro dai nomi più fantasiosi: il maestoso Abisso Ancona, la Sala dei Duecento, il Grand Canyon, la Sala delle Candeline, la Sala Bianca, la Sala dell'Orsa e quella dell'Infinito.
Ritornati al parcheggio, si consiglia di visitare l'adiacente chiesa romanica di San Vittore alle Chiuse. Dopo aver consumato il pranzo presso una delle tante strutture di ristorazione presenti nella zona, in cui si può gustare la tipica cucina locale, si riprende l'auto per salire alla grotta del Santuario. Il breve tragitto, appena un kilometro e mezzo, conduce all'apposita area di sosta; di qui ci si incammina verso la suggestiva cavità: nel suo antro si trovano un antico monastero e l'ottocentesco tempietto del Valadier.
La visita alla Grotta ha una durata di un'ora circa, con guide e accompagnatori gratuiti. La temperatura interna e costante a 14 gradi.
Informazioni e Prenotazioni Tel. ++39.073290080 - 07329009
IL PARCO DEL CONERO
Il Parco regionale del Cònero, istituito nel 1987, è un'oasi ambientale nata attorno al monte Cònero: 572 metri di macchia mediterannea a picco sul mare. Un'area protetta in cui è possibile passeggiare nei 18 sentieri che si snodano fra i boschi, da soli o accompagnati da guide esperte, oppure visitare preziose testimonianze storico-artistiche, come la Torre di Guardia e la chiesetta romanica di S. Maria nella baia di Portonovo. Non deve naturalmente mancare una degustazione nelle aziende vitivinicole e agricole del pregiato Rosso Cònero.
Il monte Cònero prende il nome da un suo antico prodotto, il Komaròs, per gli antichi greci, il Corbezzolo o "ciliegio marino" per noi. Il Corbezzolo è un arbusto tipico della macchia mediterranea. I suoi frutti sono bacche rotonde di sapore dolciastro, con buccia granulosa di colore dal giallo al rosso scarlatto secondo la maturità. Raccolti a fine autunno possono essere consumati freschi o in confettura. Dal corbezzolo si produce anche un ottimo vino rosato e miele.
Parlando del Monte Cònero l’abbinamento agli scogli delle Due Sorelle e’ immediato: questi due massi gemelli emergono dal mare a pochi metri dal monte stesso e danno il nome anche alla spiaggetta bianca di ghiaia, sassi e scoglio che si trova lungo il fianco sud. Poichè è raggiungibile solo via mare (esistono servizi di trasporto a pagamento presso il porticciolo di Numana), questo tratto di costa si presenta ancora selvaggio e incontaminato e nessun tipo di servizio è presente.